mercoledì 26 aprile 2017

Ancora poesie: gli STORNELLI e gli HAIKU per imparare a contare i versi

Un verso di una poesia è la sua unità principale, e corrisponde grosso modo ad una riga: la lunghezza del verso determina il ritmo, lento per versi lunghi, veloce per versi corti. I versi si classificano per il numero delle sillabe di cui sono composti.
  • il monosillabo 
  • il binario 
  • il ternario 
  • il quaternario
  • il quinario 
  • il senario
  • il settenario
  • l’ottonario 
  • il novenario 
  • il decasillabo 
  • l’endecasillabo
Per imparare a contare i versi ci eserciteremo nella composizione di stornelli e haiku.

Stornelli (tratto da Wikipedia)
Lo stornello è un tipo di poesia generalmente improvvisata molto semplice, d'argomento amoroso o satirico, affine alla filastrocca. Lo stornello è tipico dell'Italia centrale, in particolare Toscana, Lazio e Marche, successivamente si è diffuso anche nell'Italia meridionale.
Secondo alcuni storici della letteratura e della musica, il termine stornello deriverebbe dall'uso di cantare a storno e a rimbalzo di voce da un luogo ad un altro.
Questo tipo di componimento è costituito da un numero imprecisato di strofe dalla struttura molto semplice. Ogni strofa è solitamente composta da tre versi:
  • il primo verso è un quinario, e generalmente contiene l'invocazione ad un fiore;
  • gli altri due sono endecasillabi, di cui il primo è in consonanza ed il secondo in rima col verso d'apertura.

In genere questo tipo di componimento viene accompagnato da musica o cantato.

Un esempio tipico di stornello "con fiore":

« Fior di giaggiolo,
Gli angeli belli stanno a mille in cielo,
Ma bello come lui ce n'è uno solo. »

(Tozzetti e Menasci - Cavalleria rusticana)

Fior di limone
A fine maggio ne ho le tasche piene
E a scuola non vado con convinzione

Fiore di fico
Domani vado al ristorante greco
Come sempre mi accompagna un amico

Haiku

L’haiku è una antica forma di poesia giapponese.
Tre versi lievi e profondi che catturano attimi, stagioni, il vibrare di una consapevolezza.
Tra i molti sentimenti presenti in un componimento i principali possono essere:

Sabi, il silenzio: il sentimento della solitudine, del distacco, della calma.

Wabi, l’imprevisto: lo stato d’animo prodotto da qualcosa di inaspettato che attira l’attenzione e risveglia dalla malinconia.

Yugen, il misterioso: lo stato d’animo prodotto dal fascino inspiegabile delle cose, il sentire un universo ‘altro’, colmo di misteriosa unità.

E’ lecito chiedersi se abbia senso in occidente provare a comporre haiku limitandosi a replicare una forma, noi così lontani da quel mondo e da quel tipo di sensibilità.
Lo ha, secondo noi, se dell’haiku si prova a cogliere lo spirito leggero. Se si utilizza il pretesto formale del canone 5-7-5 sillabe per esercitarsi nella sintesi e nella capacità di vedere il minuscolo. Da parte nostra ci vuole molta ironia, molta voglia di giocare con le parole. Lasciamo ai poeti seri ogni tipo di riflessione, noi siamo quelli impegnati a contare sulle dita. 

COME SI COMPONE UN HAIKU

primo verso: 5 sillabe
secondo verso: 7 sillabe
terzo verso: 5 sillabe

Si inizia dall’osservazione, dai momenti di tutti i giorni, dal cogliere l’attimo. Scegliamo una parola che ci colpisce, ne contiamo le sillabe, ci giriamo un po’ intorno… e l’haiku è già composto!

Il testo è preso dal bel sito: https://haikusedutisottolaluna.wordpress.com/

Provare a scrivere un haiku su una di queste situazioni:


  • primo giorno di scuola
  • l’inizio delle vacanze
  • il primo bagno al mare
  • un abbraccio quando sono triste
  • l’alba
  • il tramonto
  • la colazione
  • l’amicizia
  • l’amore per un animale domestico
  • scegli tu....


domenica 23 aprile 2017

Le congiunzioni

Le congiunzioni in italiano possono essere di sue tipi:

COORDINANTI o  SUBORDINANTI: le prime uniscono due frasi o due parole mettendole sullo stesso piano; le seconde invece collegano due frasi in cui una delle due è il 'capo' dell'altra.




Ora svolgiamo innanzitutto questi esercizi assieme:

1. Completa l'inizio di questa frase con una congiunzione coordinante differente e spiega poi il diverso significato che assume la frase:

ARRIVA L'ESTATE....

2. Completa le seguenti frasi in senso logico e facendo attenzione al significato di ogni congiunzione subordinante, cerca poi di darle un nome:

Telefonerò subito a casa…
prima di ...
prima che …
dopo …
benché …

Non mi andava affatto di incontrarlo…
perché …
–      sebbene …
dopo che …
–      ogni volta che …

Decisi di andarmene…
–      in quanto …
purché …
se …
nonostante …

Li aiuterò…
anche se …
poiché …
a condizione che …
ovunque …

Ha continuato a scrivere poesie…
benché …
che …
–      visto che …
–      eppure …

Ti ha fatto un regalo stupendo…
–     per …
–     quasi che …
–     dato che …
–     così che …



Ora svolgi questi esercizi online per allenarti:





lunedì 10 aprile 2017

Poesia, i Limerik

Dopo aver provato a scrivere qualche poesia in rima ci confronteremo con chi ha fatto dei nonsense un suo cavallo di battaglia!

Edward Lear

Ora esercitati anche tu!




Ancora esercizi

Limerik a più non posso!


Ecco i lavori più belli dei ragazzi:

c'era un pescatore di Firenze 
che pescava senza lenze
tutti lo hanno filmato
ma il pesce nel secchio lo aveva comprato
oh quel imbroglione di Firenze.
Michele Frassineti

C'era un vecchio di Savona
che beveva la birra Corona
un giorno si ubriacò
e per terra andò
a quell'ubriaco di Savona
Francesco Zuccherato

Questo è l'uomo di Torino
è veramente Juventino
il Barcellona non passò
e il Real  Madrid la Juve massacrò
questo è l'uomo scarso di Torino che è anche Juventino
Michele Bertilotti, Mattia Palmisani

C'era un bambino di Salerno 
che non stava mai fermo 
era un gran burlone 
e un bel cicciottone 
quel simpatico bambino di Salerno  
Asia Caon 

C'era una serva di Ravenna 
che camminava lungo la Senna 
e poi disse vedendo riflesso il suo viso 
quasi quasi assomiglia al riso
povera riflessa la serva di Ravenna 
Veronica Ragazzini

C'era il sindaco di Ravenna
che scriveva al suo amico di penna
ma il suo amico era immaginario
e lui lo chiamava Dario
quel pazzo sindaco di Ravenna
Federico Sabbatani

Il pazzo di Ravenna
che affogò nella Senna
gli piaceva la Francia
e morì col mal di pancia
il pazzo di Ravenna
Nicolò Tassinari

C'è una nonna di Ravenna 
che comprava una renna 
la renna diceva buongiorno 
e io ridevo tutto il giorno 
la super nonna di Ravenna 
Tommaso Marangoni 

C'era un babbo pigrone 
che era un gran dormiglione
un giorno si addormentò
e di lavorare sognò
quel babbo pigrone
Linda Tassinari